Wednesday, January 12, 2005

Liviandades II

"Lo vi y no pude evitarlo porque lo odio lo odio lo odio". Con estas palabras el hasta entonces ciudadano anónimo Roberto Dal Bosco explicó qué lo llevó a golpear a Silvio Berlusconi con un trípode en la nuca. Dos días después, carta de arrepentimiento, llamado del Cavalieri y el mejor, el más completo tributo al neorrealismo italiano, en donde no faltaron las referencias a la familia, a la iglesia, a la izquierda, ni siquiera las palabras consolatorias de una mamma.

Berlusconi: «Buongiorno Roberto, come va?»
Roberto: «Bene presidente. Mi scuso ancora per quello che ho fatto. Io non volevo farle del male».
B: «Perché tanto odio nei miei confronti?»
R: «L’odio non c’entra. Si è trattata di una stupidata» .
B: «Vorrei che sapesse che non intendo sporgere querela nei suoi confronti, nessuna denuncia. Per me la vicenda finisce qui» .
R: «Grazie presidente, comunque mi dispiace tanto, io non volevo» .
B: «La prossima volta che verrà a Roma mi telefoni, così ci potremo incontrare e guardarci negli occhi. E capirà che io non voglio il male di nessuno. Adesso mi piacerebbe parlare con suo padre» .
R: «Mio padre non c’è, è al lavoro. In casa c’è solo mia madre».
B: «Me la passi, vorrei scambiare due parole anche con lei».
R: «Grazie ancora presidente. Ora le passo mia madre» .
B: «Buongiorno signora, vorrei scusarmi con lei per aver fatto passare a suo figlio un Capodanno in guardina» .
Madre: «Ma sono io che devo scusarmi con lei per quello che ha fatto Roberto. Ha sbagliato e mi dispiace tanto» .
B: «Non si preoccupi. Io invece capisco quello che lei ha dovuto passare come madre. Ho una mamma anch’io. Per questo le chiedo umilmente scusa. Un abbraccio a suo marito e vi auguro buon anno» .
M: «Grazie presidente. Buon anno anche a lei»


S. D.

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